mercoledì 14 settembre 2005

La riforma elettorale

Eccoci, qua. Lo stanno facendo di nuovo.
Il progetto di riforma elettorale che la maggioranza vorrebbe votare a poco più di sei mesi di distanza dalle elezioni (se è vero come si è vociferato che si terranno in aprile) è inaudito! In primo luogo proprio perché fatto APPOSITAMENTE al termine della legislatura, appena prima di andare al voto proprio sulla base di quei sondaggi che il cavaliere dice essere fasulli, perché danno il centrosinistra avanti di 9 punti percentuali e cmq un ampio fronte di indecisi (37%).
Siccome però lui è un politico prudente, allora ha deciso di cancellare il maggioritario e rimettere in piedi il proporzionale.
Ora, teoricamente almeno, questo sistema elettorale dovrebbe essere maggiormente democratico in quanto effettivamente più aderente al voto popolare, ma ci sono un paio di fondate ragioni per le quali a me non piace.
1) Intanto genera instabilità dei governi: 50 anni di proporzionale in Italia, hanno fatto si che nessun governo sia mai riuscito ad arrivare in fondo alla legislatura. Puntualmente molto prima della scadenza dei 5 anni, per le più svariate ragioni – che erano spesso e volentieri beghe politiche belle e buone – il governo cascava e via.
2) Il cavaliere ha deciso di giocarsi l’asso nella manica del proporzionale, sperando di chiudere la bocca a quelli dell’UDC che gli hanno fatto capire chiaramente che il suo “sacrificio” NON È RICHIESTO! Peccato che quelli – almeno a parole – non sembrano così disposti a lasciar cadere la questione…
3) Non mi piace poi, che al termine della legislatura la Casa delle Libertà (vigilate, lo rammentino!) voglia fare l’ennesima legge che se proprio nello specifico non può essere definita “ad personam”, poco ci manca. In sostanza, è una legge di comodo.
4) Vorrei ricordare, inoltre, il grande impegno in passato di Gianfranco Fini in favore del sistema maggioritario…Che volete? Dall’alto di una poltrona, la prospettiva è diversa, non c’è nulla da fare!

1 commento:

Andrea (sdl) ha detto...

uno può essere o no concorde ad una riforma di questo genere, di sicuro ritengo sia fin troppo vigliacco proporla ora.

E, citando follini, mi stupisco di come si sia lamentato delle "barricate" che l'opposizione ha effettuato facendo mancare il numero, proprio lui che, il numero l'ha consigliato di far mancare a milioni di italiani, mentre era loro dovere civico votare (dovere, non diritto, solo che in pochi si ricodano la costituzione)

Andrea (sdl)