venerdì 1 dicembre 2006

Lezione di stile

Questa mattina, dalle 11 alle 13, c'è stata una conferenza alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Urbino per il primo coordinamento delle scuole di giornalismo e l'inaugurazione del nostro biennio, il IX.
L'ospite "d'onore" era Gian Antonio Stella, inviato del Corriere della Sera. Il suo intervento è stato qualcosa di folgorante per lo stile con cui l'ha fatto e per lo stile di cui ci ha parlato...
Non mi dilungo a raccontare tutto, anche perché non sarei capace di riportare tutta l'essenza che c'era in quel discorso, ma vorrei citare due momenti: l'attacco e la conclusione. Quelli che sono il tormento di giornalisti e scrittori, quando scrivono.
L'attacco: «Un giornalista non deve essere nè orfano, nè scapolo, nè bastardo».
La chiusura: «Non so se per fare il giornalista basti la testa, di certo non bastano le gambe, ma sicuramente non lo si può fare con i piedi».
Io spesso non lo apprezzo molto sul Corriere, però oggi devo dire che ha saputo riassumere perfettamente «perché siamo qui», almeno per quanto mi riguarda.
Ogni tanto in questi giorni, durante le lezioni, m'incanto un momento e mi dico: «Kla, sei a Urbino!». Succede ogni volta che, nella pur splendida quotidianità, qualcuno sa soffiare sulla fiamma.

Dedicato a una persona che so può capire questo fuoco.

Nessun commento: