mercoledì 27 dicembre 2006

TIRIAMO LE SOMME

Il 2006 e il mio secondo anno da blogger sono ormai vicini alla conclusione (anche se la fine di quest’ultimo non coincide per pochi giorni con quella dell’anno solare) e così, assecondando una delle mie manie, mi metto al computer e faccio due conti (il ragioniere che è in me…è tornato ed è più forte che mai!!).

Premesso che è stato un anno di una densità e un’intensità straordinarie, la prima operazione che mi viene in mente, in un battito di ciglia, è che questo 2006 si può sicuramente dividere in tre tappe principali: la laurea a marzo, il soggiorno in Irlanda da maggio a metà agosto e i primi due mesi all’IFG a Urbino.
Unico commento che mi viene, guardandomi indietro: «…ORPO!!!». :-)
Se, tutto sommato, le prime due cose erano a grandi linee programmate, l’ultima proprio no. Era il “sogno nel cassetto”, in un certo senso, ma c’era anche finito ben bene in fondo al cassetto… Mi viene da ridere quando penso che mi sono ricordata che quest’anno c’era il bando mentre chiacchieravo con uno dei miei amici “irlandesi”; poi sono andata a cercarlo sul sito…e il giorno dopo è uscito! Destino? Chissà… ;-)

In realtà, però, questi non sono altro che grandi contenitori di storie più piccole che hanno determinato la densità di quest’anno. E quanto all’intensità, be’ sono contenta perché credo che un po’ questa sensazione dipenda anche da me e questo significa che forse sono riuscita a vivere le cose un po’ più di pancia – come vengono, vengono! insomma – e questo mi fa piacere. «Take it easy» quando non c’è bisogno di sbattersi, di prendersela troppo, quando comunque se ti agiti troppo fai solo peggio.

Non mi stancherò mai di dirlo, anzi ne sono sempre più convinta, che il mio giro di boa sia cominciato in quel di Colonia. :-)
Ho iniziato l’anno in apnea e fino a marzo, davvero, sono stata al limite.
E poi questo volo assurdo, lunghissimo, surreale in un altro mondo: l’Irlanda. Davvero, non lo dico solo con riferimento fisico, climatico, sociale o che so io! È stata proprio un’esperienza che mi ha “strappato” (in senso del tutto positivo, anche se non sempre indolore) dai miei punti di vista abituali. Al ritorno mi sono sentita come “rinata”, in qualche modo, se questa non è una parola troppo grossa…
E il rientro non è stato un passaggio facile perché allora Urbino era ancora solo una scommessa tutta da giocare… Mi ricordo che la prima settimana i miei mi hanno “ripreso per i capelli” perché stavo andando fuori di testa al pensiero «e adesso cosa faccio della mia vita???». A dirla tutta: ero nel panico.
E poi è andata. È andata sul serio!:-) Mamma mia!!!:-):-):-)

Un capitolo a parte lo vorrei dedicare alle persone. È stato un anno di distacchi.
In alcuni casi c’è stata “la crisi” e questo ha significato come conseguenza tagliare alcuni rami che erano ormai secchi e questa era una cosa che, mi sono resa conto, andava fatta…ma non è stata comunque indolore. Per partito preso sono ottimista sulle possibilità di recupero, ma sto imparando che è meglio una sana rassegnazione, a volte, piuttosto che un insano orgoglio.
Altri distacchi sono stati (fortunatamente!) meno cruenti e dovuti solo…a cambi di domicilio! E dicendo questo mi riferisco soprattutto ai miei amici di Trieste, in particolare quelli che ti bastano le dita di una mano o poco più per contarli, e alle persone che ho incontrato in Irlanda.
In realtà, come è facile immaginare, sono due situazioni molto diverse: in un caso persone che ho frequentato per anni, in qualche circostanza molto più che frequentato dato che ci ho vissuto insieme, e dall’altra persone con cui ho diviso un esperienza di tipo completamente diverso, a metà tra la vacanza e la scoperta del mondo.
Comunque adesso mi piacerebbe ringraziare alcune persone in maniera speciale:
- S. e M. per avermi “tirato in qua”, dandomi i consigli giusti nei momenti bui;
- D., H. e A. per avermi fatto “incontrare” l’Africa;
- M. e H. per avermi attratto con il fascino e la gentilezza dell’Oriente.
Ovviamente questo non significa che non ringrazi altre persone. Mentalmente contano tutte, persino chi ha dato un contributo, per così dire, “negativo”: mai fu più vero che le lezioni imparate a caro prezzo sono quelle che (speriamo!) durano più a lungo.

Con questo è tutto, direi, almeno per il momento.
Le parole andranno in vacanza per i prossimi giorni, fino al nuovo anno. Nel frattempo, riempirò lo spazio con qualche foto dell’Irlanda: per riepilogare, per ricordare e per fare un sorriso guardando avanti!:-)
Felice 2007 a tutti!!!

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