giovedì 17 aprile 2008

Trieste, andata e ritorno

Ieri sono tornata a Trieste, per meno di 24 ore, ma mi sono accorta di quanto mi ricordi bene quella città. Devo aver fatto veramente un sacco di chilometri per quelle strade: via Zanetti 10, via Carducci, via Battisti, via Mazzini, le Rive, piazza della Borsa, passo della Portiza, piazza Unità, via del Coroneo, via Fabio Severo, via Cologna, Barcola, piazza Goldoni, largo Barriera, via Stuparich, via Tigor, via d'Alviano, via Tiepolo, Scala Stendhal n.2, via Roma...
Potrei andare avanti per molti altri chilometri. Ieri a Trieste c'era il sole, l'università era piena di ragazzi(ni?) che andavano a lezione, studiavano, si organizzavano la serata: "Cafè del Mar?... Cena?... Mandracchio?... Cibo matto?". Io mi sentivo un po' estranea, ma era come vedere un film che conosco benissimo.



Ieri c'era il sole, appunto, e mentre osservavo quelle strade mi veniva in mente il numero immenso di giorni che ho passato lì, soprattutto i giorni in cui - allora - mi sentivo "nera" e ieri, mi pareva, non potesse essercene motivo. Certo, con il senno di poi, è tutto più facile, però ieri ho scoperto che Trieste è oggettivamente bella, al di là di tutto quello che rappresenta per me.
Ieri mi sono commossa, come non mi sono commossa alla mia laurea... ero troppo rigida quel giorno per riuscirci. Ieri ho rivisto delle persone che non vedevo da due anni e mi è sembrato di non essere mai andata via. E quando li ho salutati, l'ho fatto come se li rivedessi tra qualche giorno. "Mi mancano i nostri sabati" mi ha detto R. ridendo. E T. si è ricordato delle "panadas" della mia cena di laurea. "L'intesa rimane per sempre" ha ragionato G.
Ieri fare un salto a Trieste, ha fatto suonare il mio inno alla gioia.

1 commento:

Luca ha detto...

Ciao Kla!!
se vuoi vieni a visitare il mio blog!!