sabato 31 gennaio 2009

Snapshots

Ci sono una cinese, un portoghese, un inglese, un'italiana e un francese. Anzi no, le cinesi sono due: una ha 36 anni, l'altra 9 mesi. O forse è meglio dire che è una sino-portoghese?
Sembra l'inizio di una barzelletta, invece è la "mia" casa londinese. ;-)
Sono a Londra da 20 giorni e... che dire? Diciamo che ci ho pensato per diversi mesi e più si avvicinava il momento di decidere e partire, più ero incerta. Diciamo che non volevo nemmeno rinunciare all'idea. Diciamo che vorrei cercare di fare in modo di "vivere" qui e di non fare semplicemente la "straniera". Diciamo che per ora è per sei mesi, poi si vedrà. Diciamo che tutti quelli con cui ne ho parlato mi stanno incoraggiando e persino lodando. :-)
Di Londra ancora non conosco granché: l'impressione - ma non è certo definitiva - è che esteticamente non ho ancora trovato nulla di "travolgente", ma per il resto sembra davvero stimolante. Credo che si possa provare a immaginare qualunque cosa ed è molto probabile che, da qualche parte, qui ci sia.
Non ho mai vissuto in una città così grande: sette milioni di abitanti, chilometri tra una fermata e l'altra della metro. Non ho nemmeno mai pensato di poter venire ad abitare qui (se non forse da bambina, quando tutto è un gioco, anche se mi sa che allora preferivo New York).
La strada che passa davanti a casa è tranquilla e poco trafficata, come se fossimo in uno di quei paesini di campagna con le casette vittoriane, dove non succede mai nulla e Agata Christie ambientava i suoi racconti. Giri l'angolo e trovi segni di quel melting pot che ti aspetteresti da Londra (un po' più avanti, a dirla tutta, trovi pure un cimitero. Ma la zona è tranquilla: sono tutti morti!).
Così, vivo con una cinese (due, pardon!) e un musulmano (il francese, che ha origini algerine) che fermandomi a pensare, oltre che miei coinquilini - intendo: persone che incrocio in pigiama, con cui ceno, scherzo o vedo un film - rappresentano una microscopica parte di due dei più grandi enigmi (non so se sia il termine più adatto, ma esprime a sufficienza quello che mi chiedo su entrambi gli argomenti) del nostro mondo occidentale.
Finora, è vero che gli inglesi sono precisi e questo, a pensarci bene, può semplificare la vita e renderla un po' meno faticosa.
Vanno dritti al punto, a volte pensi che si rivolgano agli altri (ma in generale, non intesi come stranieri) come se sottovalutassero le loro conoscenze, ma in realtà lo si può leggere benissimo come il non dare nulla per scontato. E anche questo non è poco.
Qui penso si possa capire bene il significato della parola "pragmatismo".
Cosa estremamente utile: il supermercato vicino a casa, durante la settimana, è aperto dalle 7 di mattina alle 11 di sera.
Il bus costa meno della metro (entrambi costano comunque molto!), ma è davvero un viaggio se vuoi spostarsi da una parte all'altra.
Alla televisione danno i film che ho visto al cinema anni fa, ma non sono ancora arrivati in tv (gran vantaggio non doverli doppiare, eh?!). George Clonney ha una bella voce, Brad Pitt no.
Ho comprato un piumino e lenzuola coordinate, di quelle dove infili dentro il piumino "a sacco" e ogni tanto (specie se il riscaldamento resta acceso la notte) faccio la sauna!
Il sabato a cena con la mia coiquilina cinese parliamo del "mondo": la scorsa settimana mi ha chiesto cosa doveva fare per battezzare sua figlia (lei è atea, il marito portoghese è cattolico), oggi mi spiegava perché, dal suo punto di vista, il Tibet e Taiwan sono parte della Cina.
To be continued...

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