domenica 28 agosto 2005

Domenica ti porterò giù al lago

28 agosto: inizia di nuovo il campionato di calcio.

Che dire? Non posso affermare si esserne entusiasta - e beninteso, io lo sport credo di amarlo davvero, anche perché è stato proprio allo stadio che ho immaginato e ho deciso che "da grande" avrei fatto la giornalista - ma, tornando al pallone d'Italia, è qualche anno che le partite e i giocatori non mi danno più soddisfazione...
Si deve continuare ad amare questo calcio? Nonostante i "divi" al posto degli uomini, nonostante i tribunali al posto degli stadi?
Non appartengo di certo al club delle donne abbandonate la domenica pomeriggio perché al limite allo stadio ci volevo andare io per prima, però - ora come ora - spesso mi fa più voglia andare altrove!
Una cosa che devo dire mi è piaciuta è l'idea del biglietto nominale: repressivo, potrebbe dire qualcuno, ma io invece penso che - come sempre - quando non hai nulla da nascondere, non c'è problema. Compili un modulo, mostri un documento (e sfido l'uomo onesto a dire che è una cosa complicata o ingiusta), paghi e hai il tuo biglietto. Punto. Se fai casino allo stadio, speriamo che ti becchino.
Ho letto (per cause di forza maggiore, leggi esame!) un libro di un sociologo inglese che cercava di esaminare e spiegare il fenomeno dei teppisti allo stadio: devo dire che, anche se non era il massimo, la spiegazione era interessante, ma come al solito si poneva il problema della soluzione.
Ma il problema del nostro calcio e del fatto che sia diventato per me così poco attraente non è solo il teppismo, è...l'ambiente tout court! Sembra l'apoteosi del marcio, della superficialità, dei soldi trattati con poca cura, del doping... Perché quando vedi una partita di rugby non è così?
Penso - e non a caso ;-) - a persone che lavorano intorno a quel mondo, i giornalisti sportivi appunto. Devo dire che ne ammiro la resistenza perché nonostante tutto riescono ancora a trovare il bello di quel prato con un pallone, 22 giocatori e un arbitro... Io so che quel bello esiste: esiste in tutti quei giocatori che sono rimasti campioni dentro, esiste in quei gesti atletici che ogni tanto ti lasciano davvero a bocca aperta...
Il calcio...qualcuno lo ha definito lo spettacolo più bello del mondo...se penso che a volte mi fa venir la nausea, non capisco ancora cos'è che mi è sfuggito? Dov'è che mi sono persa?
Le spiegazioni sono ben accette e, nel frattempo, cambio canzone e da "Perché perché la domenica mi lasci sempre solo..." (e non è un errore!) a "Domenica ti porterò giù al lago..."
Alla prossima, Kla

1 commento:

Andrea (sdl) ha detto...

Penso che il problema sia più radicato, ed ormai non appartenga solo all'ambito calcistico.Oramai in molte discipline si vedono casi di doping più frequenti ed oramai sta diventando ovunque solo un giro di soldi. Per fortuna esistono ancora sport ed atleti che vivono al di fuori di questo mondo, a mio avviso, sbagliato.

Purtroppo però c'è chi è riuscito a schifarmi del tutto sul calcio, come non credevo possibile.
Il TG5. Non credevo davvero possibile che, un telegiornale che dovrebbe dare notizie DI VALORE (visto che per la pubblicità penso a mediaset non manchino le occasioni). E invece mi vedo pubblicizzare "Il calcio di mediaset premium" con semiarticolo avveniristici di come il calcio sarà bello sulle reti mediaset, di come ce ne sarà sempre e tanto, quando lo si vuole.
Come d'altronde quando pubblicizzano il giornale "Chi".

quindi ormai non mi stupisco più di come stiano andando le cose. Questa commercializzazione forzata delle immagini è in atto già da troppo, anche in musica, ovunque. Bisogna solo (secondo me), cercare di mantenere i nostri limiti dal mondo, le nostre pareti, per riuscire a rimanere noi stessi.

Scusami la divagazione.

Andrea (sdl).