sabato 15 aprile 2006

La Settimana Santa

Mi è sempre piaciuto molto passare la settimana di Pasqua a casa perché qui si usano fare delle cerimonie evocative della Passione che mi hanno sempre affascinato…
Ci sono infatti cinque Confraternite (e da piccola invidiavo tantissimo i maschi che potevano fare i confratelli e indossare quelle tuniche bianche…), una per ognuna delle chiese principali del paese. Da ciascuna di queste chiese viene portata in processione una Madonna, a ricordo delle donne che seguivano Cristo lungo la strada del Calvario. In particolare, la Confraternita della Chiesa della Madonna delle Grazie, familiarmente nota come Convento, porta la statua della Madonna Addolorata.
Le funzioni cominciano la sera del Giovedì Santo, con la Messa “In Coena Domini”: le Madonne raggiungono in processione la Basilica di Santa Maria, che è la chiesa principale, e durante la celebrazione il parroco, con la collaborazione dei confratelli, da vita alla rievocazione della Lavanda dei piedi e dell’Ultima Cena.
Dopo la Messa, si snoda la processione con le statue di tutte e cinque le Madonne – in coda l’Addolorata, seguita dal coro di Cuglieri – che fa tappa in tutte le chiese dove sono stati allestiti i sepolcri.
Via via che raggiungono le loro chiese, le diverse Madonne lasciano la processione per lasciare l’Addolorata sola a raggiungere la sua dimora, in Convento.
Il Venerdì Santo si apre con S’incravamentu, che ha luogo sempre in Convento: Gesù viene inchiodato sulla croce.
A metà mattina, è usanza che un uomo del paese per voto porti fino in Basilica (ed è una salita che penso possa paragonarsi, almeno per la pendenza, a quella del Calvario) la cosiddetta “prima croce”.
A mezzogiorno, invece, seguirà la croce con il Cristo inchiodato e le Madonne che lo accompagnano, sempre seguite dal coro.
Giunti in Basilica, le due croci vengono issate e rimangono lì fino a sera.
Alle 19, da Convento parte la processione che porta alla chiesa di Santa Maria, la cosiddetta littera, cioè la lettiga in cui viene deposto il Cristo morto.
Dopo la deposizione dalla croce, la processione riparte in direzione di Convento, ma solo la Madre accompagna il Figlio morto.
Il Sabato mattina, infine, c’è la Via Crucis delle Confraternite e la sera la Veglia Pasquale.
Ricordo vagamente quando mia zia mi portava da piccola alle processioni: avevo paura quando Gesù veniva issato sulla croce, mi preoccupavo – credo – che lo stessero uccidendo di nuovo e io ero lì e non potevo fare nulla…:-)
Adesso è un rito che, personalmente, mi fa capovolgere il proverbio: Pasqua con i tuoi, Natale con chi vuoi…

PS: ieri sera, era presente anche Renato Soru, il presidente della Regione,ad assistere a queste cerimonie. È la prima volta che vedo un politico regionale interessarsi a questa manifestazione che è una delle cose più particolari e più belle che si svolgono qui: c’è da sperare che magari sappia aiutarne la valorizzazione, come sta facendo in altri settori. Staremo a vedere…

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