lunedì 19 giugno 2006

DEAD POETS SOCIETY

Venerdì sera ho rivisto L’attimo fuggente. Non ci ho capito molto, ad essere sincera: parlavano abbastanza stretto e non potevo alzare troppo il volume perché i brasiliani con cui vivo erano già andati a dormire, però mi sono emozionata di nuovo. E alla fine, anche commossa.
Keating, il prof. che tutti avremmo voluto avere a scuola. Qualcuno ha avuto fortuna e ha incontrato tipi del genere, quelli che non t’insegnano solo economia aziendale, o filosofia… Sono quelli che t’insegnano qualcosa di più, quelli che come dice Pennac hanno quella capacità per cui «è proprio degli esseri viventi di far amare la vita anche sotto forma di un’equazione di secondo grado». In questi casi la «scuola non è trasmissione di nozioni soltanto, ma un modo di appassionarsi alla vita».
Sembra impossibile, ma a volte incontriamo persone che sanno insegnarci a sognare. Il sogno, l’ambizione, il desiderio credo dovrebbero essere innati nell’essere umano (come caratteristica positiva, intendo). Tutti sognano di fare qualcosa, di essere qualcosa.
Mio padrino dice che «sognare è gratis, per cui facciamolo in grande!».
Ci sono persone, appunto, che sembrano essere messe sulla tua strada per ricordarti come si fa.
In queste notti sogno sempre, sogno tantissimo, faccio sogni lunghi come film e spesso un po’ inquietanti, non incubi, ma comunque non completamente sereni. So che faccio così quando inconsciamente sono agitata per qualche motivo, ma qualche valvola dentro di me è chiusa stretta per non ammetterlo e andare avanti finché la difficoltà non sarà superata.
Sognare (ad occhi aperti) richiede entusiasmo, richiede curiosità. Curiosità ed entusiasmo: attraverso questa strada, si aprono molte altre strade.
Seize the day!

1 commento:

Andrea (sdl) ha detto...

Sognare è tutto. Sognare è il tragitto e il termine, ma mai la fine. Sognare è la cosa più bella e inarrestabile che esista.
Quando credi ai sogni, quando li tocchi, quando li vivi, niente potrà mai ucciderti.
Neanche la morte.

Andrea (sdl)