giovedì 31 dicembre 2009

Mind the gap

Non intendo mancare neanche quest'anno l'appuntamento con il mio bilancio annuale. Et voilà...

Mi pare il caso di procedere con il bilancino perché è stato l'anno dei chiaroscuri, iniziato con molto ottimismo, nonostante le difficoltà.
Mi tocca ammettere che amarezze e fastidi me ne hanno rifilati in quantità sufficiente, ma mi consolo: credo di esserne uscita decentemente, senza cedere troppo all'istinto vendicativo che certe cose mi suscitano.
La mia quota pro-capite di cinismo dovrebbe essere incrementata, ma siccome non credo agli "splendidi" (ad esempio, quelli che dicono di lavorare tanto e godersi la vita) e penso che le molte cose storte vadano raddrizzate a suon di sudore. Anche se sbuffo, e non poco, non è data altra via.
Soffermandomi sugli inglesi: sanno farsi cordialmente detestare con quel loro atteggiamento per cui sembra abbiano sempre qualcosa da insegnare agli altri, ma per tutto il resto si sono conquistati il mio rispetto. La Gran Bretagna è (in media) un Paese Civile. Diversamente dall'Italia (dove tutto o quasi è il contrario della ragionevolezza).
Respirare meritocrazia, fish'n'chips, libertà (di stampa), kebap, meticolosità, sushi and Honk Kong's street food, efficienza, ti cambia la prospettiva, credo indelebilmente.
Comprendo l'assuefazione, ma non giustifico l'ottusità. Soprattutto di fronte all'evidenza.
Per questo sono sempre più un'esterofila convinta, con l'idea che l'Italia non manchi di potenziale e di capacità, ma di volontà, onestà e senso di responsabilità. Così è se vi pare.

Progetti per il 2010? Credo che dovrà essere un anno creativo e tenace, contro ogni previsione, difficoltà, appunto e disappunto. Con un promemoria:
Mind the gap. Attenzione alla differenza.

1 commento:

lime ha detto...

Mi trovi completamente d'accordo. Ora più che mai.
Spero di sentirti prestissimo. Appuntamento su skype prima o poi?